Fase evolitiva del deposito
Il ferro solubilizzato si autodeposita con il
polimero ricoprente.
Ioni metallici provenienti dal substrato si
complessano con il pigmento/latex e quindi si depositano.
Con il procedere dell'autodeposizione, il
rivestimento diventa uniforme e la reazione si esaurisce con
l'aumentare dello spessore.
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RIVESTIMENTO AUTOPHORETICO
La ZINCO-CROMATURA, dal mese di dicembre 2000, dispone
del primo impianto di rivestimento ACC® 866 presente in
Italia. Con l'Autophoretic Coating Chemicals,
ACC® 866, fornito su licenza della Henkel Surface
Technologies, si ottiene il processo di protezione catodica ad
autoseparazioni delle superfici in metallo e materiale composito.
L'ACC® 866 è un rivestimento ad alta
protezione antiruggine, applicabile anche su superfici normalmente
di difficile accesso con i consueti sistemi galvanici.
Il deposito è basato sulla reazione chimica tra il liquido
del bagno e le superfici ferrose immerse in esso, le quali si
ricoprono uniformemente ed indipendentemente dalla loro
conformazione geometrica. Questa caratteristica
garantisce la protezione di particolari aventi cavità e asperità,
oppure di tubi diritti o sagomati: anche al loro interno si avrà la
stessa protezione che si ottiene sulla superficie esterna.
Particolari in plastica o in gomma non vengono
rivestiti dal deposito ACC® 866 e quindi si possono
trattare oggetti già montati con questi materiali. Viti e dadi
filettati si possono trattare normalmente perché l'ACC® 866 non provoca accumulo di deposito sui filetti, che quindi
mantengono la loro conformità. Questo trattamento ha
integrato il sistema di protezione antiruggine tradizionale per il
settore automobilistico. Questo perché è possibile applicare l'ACC® 866 su particolari di conformazione complessa, come ad
esempio le strutture dei sedili già montate, oppure sui supporti con
cuscinetti in gomma. I telai dei veicoli possono venire immersi nel
bagno galvanico dopo il loro assemblaggio, e la protezione
dell'ACC® 866 giunge anche all'interno della struttura
tubolare con cui sono costruiti. Al termine del ciclo
protettivo i particolari trattati con l'ACC® 866 sono
pronti per l'imballaggio finale. Si evita così la permanenza nel
magazzino dei semilavorati snellendo quindi l'iter burocratico della
gestione dei materiali stessi. Da tutto ciò si ha una
visione dell'enorme vantaggio economico che il committente ottiene,
scegliendo per i propri articoli il rivestimento autophoretico.
NOVITà: dopo il trattamento di autophoresi
ACC® 866 il prodotto può essere trattato con vernici
speciali per ottenere tutte le tinte unificate RAL
Il trattamento Autophoretico è
un processo ECOLOGICO. Nei
particolari trattati con l'ACC® 866 abbiamo:
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ASSENZA di solventi organici
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ASSENZA di solfati e metalli pesanti
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ASSENZA di limiti per la gabbia di FARADAY
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ASSENZA di influenze termiche
L'ACC® 866 è il prodotto ideale per
debellare definitivamente la ruggine dal materiale ferroso, inoltre
la duttilità del prodotto consente lavorazioni meccaniche anche dopo
il trattamento. Le particolari caratteristiche del
trattamento protettivo ACC® 866 ne consentono
l'applicazione anche nelle apparecchiature e negli impianti del
settore sanitario, di cui rispetta la severa normativa.
Il favore con cui il mercato ha accolto la nuova
tecnologia HST è evidente: a due anni dal lancio sono attivi ottanta
impianti di ACC® nel mondo, di cui sedici in Europa. La
ZINCO-CROMATURA è la prima azienda italiana ad operare con questa
nuova tecnologia.
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